Inizia oggi un periodo impegnativo che ci vedrà discutere, nel volgere di due settimane, prima davanti la Corte Costituzionale e le Sezioni Unite della Cassazione e quindi davanti la Corte di Giustizia UE.
Domani, davanti la Consulta, assisteremo i dipendenti delle cancellerie e segreterie giudiziarie nel contenzioso che li vede opposti al Ministero della Giustizia per il riconoscimento del diritto a veder disciplinato il rapporto lavorativo con contratto di diritto pubblico non privatizzato, avvalendosi della riserva di legge contenuta nell’art. 108, c. 1, della Costituzione.
Lo stesso giorno, davanti le Sezioni Unite della Cassazione, tratteremo il tema del diritto alla adeguata remunerazione dei medici specializzandi riconosciuto delle direttive europee, affrontando l’esame della questione giuridica se la sospensione della prescrizione del diritto al risarcimento del danno per il comportamento illegittimo della PA, determinata dalla pendenza del giudizio amministrativo, sia travolto dall’intervenuta perenzione dello stesso, e se pari effetto interruttivo-sospensivo sia riconducibile al procedimento incidentale di costituzionalità delle norme dinanzi la Consulta.
Il contenzioso davanti la CGUE, la cui udienza conclusiva è fissata per il 7 aprile, riguarda invece il tema, di stretta attualità, del riconoscimento dei giudici di pace ed in generale dei magistrati onorari quali lavoratori dipendenti dello Stato, e non semplici collaboratori, con il riconoscimento di ogni conseguente diritto retributivo ed alle tutele assistenziali e previdenziali, mancanti sin dalla loro istituzione.
Il 14 aprile infine, ancora dinanzi alle Sezioni Unite della Cassazione, è fissata l’udienza relativa ad alcuni casi di impugnazione delle pronunce del Consiglio di Stato per eccesso di potere giurisdizione, per il mancato rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia UE, da parte del giudice di ultima istanza, in difformità all’obbligo sancito dall’267, terzo comma, TFUE.

 

 

 

 

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