Con alcune recenti ordinanze, il Consiglio di Stato, è tornato ad esaminare la questione dello svolgimento della procedura concorsuale di selezione dei docenti della scuola secondaria, di cui al decreto legislativo 50 del 2017.
Tale riforma, che abbiamo sin da subito considero sospetta di incostituzionalità, ha previsto un doppio regime, ovvero uno ordinario, allargato tra gli altri, anche ai laureati con successivo percorso di formazione, ed uno speciale ristretto soltanto a coloro che hanno determinati titoli.
Il chiaro contrasto con i principi di uguaglianza, di imparzialità e buon andamento della PA, che caratterizza tale aspetto della riforma, ha già indotto il Consiglio di Stato a sollevare la questione di legittimità costituzionale della norma, con ordinanza del 3 settembre 2018, n. 5134, ammettendo con riserva gli esclusi ed ora, ad esito di ulteriori ricorsi degli aspiranti docenti, anch’essi ingiustificatamente esclusi, per non pregiudicare oltre l’azione amministrativa che deve pur procedere, ha inteso disporre l’immediata trattazione del merito delle controversie all’esito della pronuncia della Corte Costituzionale.
Attenderemo dunque fiduciosi l’esame, da parte della Consulta, dell’ennesimo provvedimento governativo, apertamente in contrasto con sedimentati principi giuridici fondamentali, affinché possa essere concessa la più ampia tutela agli aspiranti docenti, con la riapertura di procedure concorsuali non più afflitte da marchiane disparità di trattamento.

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